L'indagine
sembra essere soltanto all'inizio ma le premesse, se interamente confermate,
hanno implicazioni di un certo rilievo. Dalla sezione "Misure di
Prevenzione" del Tribunale di Palermo è arrivata questa mattina la misura
cautelare dell'amministrazione giudiziaria di tre società, legate alla gestione
dei servizi del porto di Palermo e Termini Imerese.
La
sospensione cautelare per sei mesi dei vertici sembra essere la punta
dell'iceberg di un'indagine ben più complessa che ha portato la Portitalia e la TCP sotto la
lente d'ingrandimento della Direzione Investigativa Antimafia e della Procura
Distrettuale Antimafia. Pare infatti che la mafia avesse una forte influenza sulle due società che gestivano la
distribuzione delle merci, i trasporti e la logistica all'interno dell'area
portuale palermitana.
Scorrendo
la lista dei dipendenti di Portitalia, TCP e della società madre, la Newport, gli investigatori hanno trovato ben 209 nomi
direttamente riconducibili a famiglie mafiose della zona, compresi
alcuni nomi di spicco come Girolamo Buccafusca, considerato la primula rossa
del mandamento di Palermo centro, i cugini Nino e Antonino Spadaro delle
famiglia di Corso dei Mille, Giuseppe Onorato, vicino ai mafiosi Rosario
Riccobono e Giovanni Graziano della famiglia di Partanna Mondello, ed il
fratello del collaboratore di giustizia Francesco Onorato, il sicario della mafia che ha confessato più
di trenta omicidi fra cui quello dell’eurodeputato Salvo Lima.