martedì 17 aprile 2012

Di Pietro scrive a Passera e Monti per chiarimenti su Dr Motor



Il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico Passera e per conoscenza al presidente del Consiglio chiedendo urgenti chiarimenti sulla situazione del gruppo Dr, dell’industriale molisano Massimo Di Risio e sulle garanzie che è in grado di offrire come destinatario del cospicuo finanziamento statale per l’acquisizione dello stabilimento Fiat di Termini imerese.
Per l’acquisto, la società di Di Risio dovrebbe ricevere dallo Stato 177 milioni di euro, 82 dei quali a fondo perduto.  Le voci ricorrenti sulle difficoltà economiche della Dr Industrial/Dr Motor autorizzano però forti dubbi sulla reale solvibilità della società molisana, tanto più inquietanti in quanto coinvolgono la sorte di 640 dipendenti “potenziali esodati”.
Non sono le sole ombre addensate sull’operazione tentata da Dr Group. Lo stabilimento è destinato esclusivamente all’imballaggio di un modello automobilistico, mentre la Dr Motor di Di Risio (ribattezzata per l’occasione Dr Industrial, ma cambia solo il nome) si è sempre occupata di prodotti finiti e in rare occasioni di semilavorati. Mai dell’assemblaggio.
Pr aggiudicarsi il finanziamento statale, Di Risio si è impegnato a produrre tre o quattro modelli: missione più o meno impossibile dal momento che a Termini c’è una sola linea di produzione.
La Dr commercia in modelli di cilindrata diversa (e incompatibile) rispetto a quella cui è destinata l’unica linea di Termini Imerese.
Per questa somma di motivi, Di Pietro chiede al governo di verificare la reale opportunità di affidare a Di Risio il cospicuo finanziamento per Termini ma anche che sia reso pubblico il piano industriale presentato dall’imprenditore molisano. Di tutto hanno bisogno i lavoratori di Termini Imerese tranne che di una nuova speculazione sulla loro testa e sulle loro vite.

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